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Cinghiali & Cesio in Valsesia: che rischi per la popolazione?

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DOMANDA

Buongiorno. In data 19/06/2014 leggo su Repubblica Torino la notizia del rinvenimento di 166 casi di cinghiali contaminati dal Cesio in Valsesia.

Che pericoli corre la popolazione locale che non abbia necessariamente consumato cacciagione, bevendo semplicemente l'ottima acqua del Rosa?
Ho soggiornato in Valsesia per un periodo di quindici giorni d'estate con la mia famiglia (due bambini piccoli) nel 2011 e nel 2012; abbiamo rischiato una esposizione a livelli di radioattività pericolosi per la nostra salute?

Come posso sapere se anche noi abbiamo subito una inconsapevole contaminazione?

A tal proposito avete predisposto con l'Asl competente un controllo epidemiologico sulla popolazione residente?

Attualmente il Cesio dove si trova in Valsesia: nell'erba, nell'acqua, nel ghiaccio del Rosa, nel terreno, nei funghi...da qualche parte i cinghiali l'avranno pur preso, o no? Si può passeggiare e vivere tranquillamente in Valsesia oggi?
Cordialmente. Enrico da Bruino

LA RISPOSTA DEGLI ESPERTI

La presenza di Cesio 137 nelle carni degli animali selvatici, nei funghi e nei frutti di bosco è strettamente correlata alla contaminazione del terreno. Nelle zone della Valsesia la contaminazione da Cs-137 è legata soprattutto a precipitazioni atmosferiche successive ai disastri nucleari (uno su tutti Chernobyl) che hanno causato l’accumulo di cesio nei territori in cui si sono abbattute.

Il Cesio è scarsamente mobile e permane negli strati superficiali del suolo (10- 20 cm) per lungo tempo. I cinghiali e gli animali selvatici in generale, che si cibano al suolo, sono dunque particolarmente soggetti all’ingestione di Cesio. Per lo stesso motivo alcune specie di funghi e altri frutti spontanei del sottobosco (mirtilli) possono presentare livelli di Cs-137 relativamente elevati.

Consumare per lungo periodo carne di selvaggina cacciata (come potrebbe succedere per i cacciatori locali) o funghi provenienti da zone contaminate può essere un fattore di rischio.

Per quanto riguarda l’acqua non segnaliamo rischi per la salute umana, così come avviene anche nel caso di un breve soggiorno con la possibilità di un consumo sporadico di selvaggina (anche se proveniente da zone soggette alla problematica). Nell’area interessata il livello di attenzione rimane alto ed è in corso un costante monitoraggio della situazione che vede impiegati il nostro Istituto e l’ASL competente.

 

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