I nostri progetti - Filierba
FILIERBA: Sviluppo di filiere zootecniche basate sui foraggi polifiti per superare le dofficoltà dei comparti carne e latte e migliorare la sostenibilità degli allevamenti
Contesto e Obiettivi
Il progetto di ricerca FILIERBA, acronimo di Filiere da Erba, vede come obiettivi la valorizzazione delle filiere di produzione di carne e latte bovini basate sull’alimentazione polifita, comprendente erba e fieno freschi e composti da almeno cinque specie di piante diverse, e la gestione degli allevamenti in modo innovativo, al fine di ottenere prodotti di qualità e con uno stretto legame con il territorio piemontese.
Il progetto è coordinato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino (UNITO) e coinvolge numerosi partner, tra cui aziende agricole ed allevamenti piemontesi, fornitori dei prodotti; aziende di comunicazione, per la divulgazione ottimale dei risultati al pubblico, laboratori analisi, per la valutazione della qualità dei prodotti.
Ruolo dell'IZSPLV
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV) si è occupato di analizzare campioni lungo tutta la filiera lattiero casearia come latte, cagliata e formaggio valorizzando due punti di vista: qualità nutrizionale e sicurezza alimentare.
Attività e risultati ottenuti
Miglioramento della qualità nutrizionale di latte e formaggi mediante l'utilizzo di foraggi polifiti.
La qualità nutrizionale di latte e formaggi provenienti da filiera polifita è stata valutata dai laboratori dell’IZSPLV e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. Questi alimenti sono stati analizzati mediante strumenti e metodi validati ed accreditati. In particolare, i valori nutrizionali del latte sono stati valutati attraverso il MilkoScan, un analizzatore completamente automatizzato che consente un’analisi rapida e affidabile della composizione del latte. Lo strumento utilizza la spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier (FTIR): brevemente, un raggio infrarosso interagisce con tutta la massa del campione, ed ha una lunghezza d’onda specifica per interagire con i legami tra gli atomi delle molecole che compongono il latte. Grazie a questa interazione, avviene la valutazione dei parametri. I valori nutrizionali del formaggio sono stati valutati utilizzando la spettroscopia NIR (clicca qui per approfondire l’argomento), mentre il completo profilo lipidico è stato ottenuto attraverso la gas cromatografia, una tecnica precisa e molto accurata che permette di separare, analizzare ed identificare le componenti di un composto in base all’affinità che esse hanno con la colonna di separazione ed il gas di trasporto propri dello strumento. I risultati su 127 campioni tra latte, cagliata e formaggio hanno mostrato che l'alimentazione polifita può aumentare il valore nutrizionale e nutraceutico dei prodotti: in tali prodotti sono state riscontrate concentrazioni maggiori di acidi grassi omega-3, precursori di molecole antinfiammatorie, di acido oleico, acido grasso dall’effetto antiossidante noto per avere effetti benefici sul sistema cardiovascolare, e minori concentrazioni di omega-6, che stimolano l'infiammazione.
Valutazione delle caratteristiche microbiologiche e rischi correlati al consumo di prodotti lattiero-caseari
I prodotti come latte e formaggio possono rappresentare ambienti favorevoli alla proliferazione di microrganismi patogeni, quindi, lo scopo dell’IZSPLV nel contesto del progetto è stato quello di verificare i criteri microbiologici che risultano fondamentali per garantire la sicurezza del consumatore, la qualità e la durata del prodotto. Le analisi sono state condotte su campioni prelevati in varie fasi del processo di produzione e stagionatura dei formaggi, al fine di assicurare una valutazione completa e accurata dei rischi microbiologici. Questo approccio mirato a esaminare i campioni lungo l'intero percorso produttivo consente di identificare potenziali fonti di contaminazione. In particolare, sono stati raccolti 63 campioni (37 latti, 10 cagliate, 25 formaggi a diversi stadi di stagionatura) da tre caseifici piemontesi che utilizzano latte da vacche alimentate con alimentazione polifita. Le analisi per la ricerca di Listeria monocytogenes, Salmonella spp. e Escherichia coli produttori di Shiga-Tossina (STEC) sono state svolte in accordo con le normative di riferimento: rispettivamente ISO 11290-1:2017, ISO 6579-1:2017, ISO/TS 13136:2012. Tutti i campioni analizzati hanno dato esito negativo per la presenza dei patogeni menzionati e i risultati ottenuti hanno quindi permesso di garantire la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti selezionati lungo tutta la filiera lattiero casearia.
Metagenomica applicata al contenuto ruminale: come cambia il microbiota in relazione all’alimentazione
Il rumine bovino è un organo altamente specializzato che svolge un ruolo fondamentale nella digestione degli alimenti vegetali complessi nei ruminanti. Questo organo opera in simbiosi con i microorganismi presenti al suo interno, creando una relazione cruciale per la salute e la nutrizione degli animali. Questi microorganismi collaborano attivamente con l’animale per scomporre e digerire gli alimenti, rendendo possibile l’assimilazione dei nutrienti. Nonostante la grande diversità di specie batteriche che compongono il microbiota del rumine, alcuni generi comuni costituiscono più dell’80% dei batteri presenti. Uno studio condotto su tre aziende zootecniche situate nella regione Piemonte, in provincia di Cuneo, ha esaminato la composizione del microbiota ruminale. Queste aziende allevano bovini di razza Piemontese e gestiscono terreni agricoli per la produzione di fieno o per il pascolamento, seguendo le linee guida del consorzio “La Granda Quality Food”. L’approccio meta-tassonomico, basato su metodiche di Next Generation Sequencing, è stato utilizzato per analizzare in dettaglio il microbiota ruminale. Questo studio ha rivelato come diverse alimentazioni influenzino la composizione del microbiota e possano avere un impatto sulla salute degli animali e sulla qualità delle produzioni.
Attività di divulgazione
L'educazione alimentare nella promozione di una corretta alimentazione è fondamentale per la salute e il benessere di ogni individuo. In un'epoca in cui l'accesso a cibi processati e ad alto contenuto calorico è così diffuso, è essenziale che le persone abbiano le competenze necessarie per compiere scelte consapevoli. Il latte è un alimento completo, che durante l’infanzia fornisce macronutrienti e micronutrienti fondamentali per la crescita; per gli adulti è fonte di nutrienti importanti per il mantenimento della salute delle ossa. In collaborazione con l’agenzia di comunicazione Kulta s.r.l è stato elaborato un progetto di edutainment (intrattenimento educativo) per insegnanti, studenti delle scuole secondarie e relative famiglie: sono state prodotte delle schede grafiche didattiche, fruibili gratuitamente, relative ai temi dell’allevamento, della filiera di trasformazione dei prodotti lattiero-caseari e carnei, della sicurezza alimentare e delle piante eduli, le quali conferiscono ai prodotti importanti caratteristiche nutrizionali.
Nell’ottica della divulgazione al pubblico è stato anche creato un canale YouTube dove sono presenti brevi video per approfondire alcune tematiche di interesse del progetto.
Clicca qui per il link al canale YouTube
Clicca qui per le schede didattiche
Attività istituzionali
- Convegno "Sviluppo e valorizzazione di prodotti del comparto carne e latte: aspetti di sicurezza, sostenibilità e qualità di filiere basate su foraggi polifiti" - Torino, Via Bologna 148, 10 novembre 2023
- Evento finale del progetto Filierba - Traversella (TO), Piazza Martiri 1944 n°4, 12 aprile 2023
- Incontri e workshop sull'importanza della filiera erba-fieno - Genola (CN), Via Garetta 8/A, 24 aprile 2024
Pubblicazioni
7° Congresso lattiero-caseario AITEL – Latte e derivati: una filiera che si confronta con la sostenibilità
Poster " Insegnare la filiera lattiero-casearia: un progetto didattico per le scuole secondarie"
Progetto di ricerca finanziato dalla Regione Piemonte nell'ambito del PSR 2014-2020, Misura 16.1.1
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