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Alimenti irraggiati

 

spezie    

DOMANDA

E' vero che i semi di spezie importati da alcuni paesi vengono irradiati con radiazioni ionizzanti, raggi gamma, per la loro conservazione? Se sì, esistono rischi di accumulo di tali radiazioni per un consumo quotidiano di tali prodotti? Giovanni da Cuneo

LA NOSTRA RISPOSTA

L'irraggiamento è un trattamento fisico che viene effettuato sugli alimenti con l’utilizzo di dosi ben definite di radiazioni ionizzanti, al fine di controllare la sopravvivenza e la moltiplicazione dei microrganismi eventualmente presenti e, nel caso di prodotti vegetali, di prevenirne la germinazione e la fermentazione. Questa pratica permette di prolungare la vita commerciale dei prodotti alimentari.

 

Il trattamento con radiazioni ionizzanti è regolamentato dalle Direttive 1999/2/CE e 1999/3/CE che definiscono gli alimenti e i gli ingredienti che possono essere trattati; queste Direttive sono state recepite dall’Italia con il DL.vo del 30 gennaio 2001 n. 94. Ad oggi l’unica categoria di alimenti approvata è “erbe aromatiche essiccate, spezie e condimenti vegetali” ma ogni Stato Membro può mantenere le autorizzazioni vigenti in precedenza; in Italia, ad esempio, possono essere sottoposti a trattamento con radiazioni ionizzanti anche le patate, l'aglio e le cipolle.

 

Le direttive stabiliscono anche che tutti i prodotti sottoposti ad irraggiamento debbano riportare in etichetta la dicitura “irradiato”. Ogni Stato Membro è tenuto a effettuare controlli sugli alimenti presenti sul mercato al fine di individuare la correttezza dell’etichettatura. Le dosi di radiazione utilizzate per il trattamento degli alimenti non devono essere superiori a 10 KGy, e sono specifiche per tipologia di alimento. Le radiazioni non modificano in modo sostanziale le proprietà organolettiche e nutrizionali dei prodotti sottoposti al trattamento; solamente le vitamine subiscono una riduzione, paragonabile ad altri trattamenti di conservazione (ad es. la cottura).

 

Ad oggi, dal punto di vista tossicologico, non ci sono evidenze di pericolo per la salute umana in caso di consumo di alimenti trattati con la dose massima consentita.

 

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