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Un alimento biologico è il frutto di un sistema di agricoltura e di allevamento che si prende cura, oltre che della sicurezza e dell'apporto nutrizionale di un alimento anche del complesso sistema che ruota attorno alle produzioni agricole come l'ambiente, il benessere e il rispetto della biodiversità.

Tra i principi che regolano la produzione degli alimenti biologici vi è l'adattamento e l'integrazione con l'ecosistema. I sistemi colturali, pastorali e di raccolta cambiano quindi in base ai luoghi a alle risorse disponibili: ad ogni territorio corrispondono prodotti "sostenibili" per quel sistema ambientale.

L'aumento dell'efficacia e della produttività dei metodi di allevamento e agricoltura biologici viene gestita in modo prudente e responsabile secondo il principio di precauzione e secondo metodi consolidati di valutazione e verifica dei risvolti sanitari ed ecologici per le generazioni presenti e future.
Alla base della verifica degli adempimenti alle norme che  regolano questo marchio di qualità vi sono alcuni organi ministeriali deputati al controllo della qualità e della salubrità. Tra questi vi sono l'Ispettorato Centrale repressioni frodi, il Comando Carabinieri Politiche Agricole, la Guardia di Finanza, i Servizi Medici e Veterinari delle Aziende Sanitarie e il Nucleo Anti Sofisticazione.

La produzione biologica è definita come un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali.
Gli alimenti biologici non vengono prodotti tutti allo stesso modo, la normativa comunitaria definisce dei criteri minimi a cui i produttori devono fare riferimento per produrre alimenti biologici.

La verifica dell'applicazione del metodo di allevamento o coltivazione biologico è rimandata agli enti certificatori. La serietà dell'ente è alla base della corretta applicazione del metodo ed è proprio a loro che il consumatore, a volte inconsapevolmente, accorda piena fiducia nel momento in cui acquista un prodotto. Il cibo biologico infatti è più sano degli altri solo quando il produttore  viene aiutato dall'ente certificatore a produrre seguendo correttamente i protocolli della coltivazione o dell'allevamento. Ma è proprio la motivazione del produttore che determina la scelta di un ente che non fornisce solo una certificazione ma che è di valido supporto, con consigli e controlli costanti, alle scelte produttive che l'agricoltore si trova a dover fare di giorno in giorno.
Motivazioni etiche e non solo salutistiche devono condizionare il consumatore nel fare scelte consapevoli nel momento in cui si indirizza all'acquisto di un prodotto biologico. E' proprio per questo che bisogna sempre porre particolare attenzione, quando è possibile, nella ricerca di alimenti che provengano da una filiera corta in cui il consumatore può ancora agire direttamente dialogando con il produttore e condizionandone le scelte produttive.
Naturalmente il consumatore di oggi acquista ormai molti prodotti "esotici" su cui non può avere un controllo diretto. A questo proposito corrono in aiuto le più recenti ricerche sugli ortaggi biologici che si stanno indirizzando verso la messa a punto di analisi che possono determinare se sono stati utilizzati o meno metodi convenzionali per la coltivazione di frutta e verdura.

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 scheda realizzata a cura di S.C Epidemiologia ed Osservatorio Epidemiologico