Stampa

Il Laboratorio di Microbiologia Specialistica

IL LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA SPECIALISTICA

I batteri sono organismi unicellulari che abitano ogni angolo del nostro pianeta, adattandosi a una vasta gamma di ambienti. Essi svolgono un ruolo cruciale in molti processi ecologici e biologici influenzando la salute umana, animale e ambientale.

Gli animali e gli alimenti che da essi derivano possono essere fonte di infezione per l’uomo, in questo caso si parla di zoonosi.

Campilobatteriosi, salmonellosi, infezioni da Escherichia coli STEC, yersiniosi e listeriosi sono le zoonosi più frequentemente segnalate in Europa nel 2023 con un totale di 247.574 casi, 30.377 ricoveri ospedalieri e 499 decessi (1).

Le malattie zoonotiche sono un aspetto critico per la salute pubblica e sono sottoposte a sorveglianza epidemiologica in Europa.

Nel laboratorio Microbiologia Specialistica dell’IZS PLV vengono impiegate diverse tecniche di analisi che permettono di identificare e caratterizzare i ceppi batterici isolati da alimenti, ambiente, uomo e animali.

Vengono utilizzati diversi metodi per l’identificazione e la caratterizzazione fenotipica, come la spettrometria di massa (MALDI-TOF), che offre informazioni dettagliate sulle proteine batteriche, e la spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier (FT-IR), che analizza tutte le componenti molecolari della cellula batterica. Per l’analisi del genoma batterico, si utilizzano la PCR (Reazione a catena della polimerasi) e il sequenziamento genomica (NGS – Next Generation Sequencing).

L’identificazione e la comparazione dei profili fenotipici e genotipici dei ceppi batterici permettono di individuare correlazioni tra gli isolati da alimenti, ambiente, uomo e animali e quindi di rintracciare l’origine dell’infezione.

Questa attività è cruciale in caso di malattie trasmesse da alimenti (MTA) per individuare tempestivamente l’alimento responsabile dell’infezione, in modo da disporne il ritiro dal commercio evitando il verificarsi di nuovi casi di malattia.

Il laboratorio Microbiologia Specialistica svolge l’attività di caratterizzazione fenotipica e genotipica anche in caso di patologie batteriche che colpiscono gli animali domestici, allevati e selvatici.

Il laboratorio trasmette i dati analitici, riguardanti i batteri zoonotici, ai centri di referenza nazionali, contribuendo così alla sorveglianza epidemiologica delle zoonosi a livello nazionale ed europeo.

(1) EFSA and ECDC (European Food Safety Authority and European Centre for Disease Prevention and Control), (2024). The European Union One Health 2023 Zoonoses report. EFSA Journal, 22(12), e9106. https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.2903/j.efsa.2024.9106

3Ddef

Analisi FT-IR di ceppi di Staphylococcus aureus coinvolti in un caso di MTA

Stampa

Chi è e cosa fa il Laboratorio Controllo Alimenti

Chi è e cosa fa il Controllo Alimenti di Torino dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta

Il Laboratorio Controllo Alimenti di Torino (CATO), parte dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, svolge un ruolo cruciale nella tutela della salute pubblica. Effettua analisi su campioni di alimenti prelevati dall'Autorità Competente (AC), in conformità con i programmi stabiliti dal Piano Nazionale Alimentazione (PNA) e dal Piano Regionale Integrato di Sicurezza Alimentare (PRISA).

Il laboratorio CATO garantisce la sicurezza alimentare, verificando la conformità degli alimenti alle normative vigenti, tra cui il Regolamento (CE) n. 2073/2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari.

Grazie a questa attività il laboratorio verifica e identifica potenziali rischi per la salute dei consumatori.

Tra i compiti principali del laboratorio vi sono:

  • Analisi microbiologiche: verifica la presenza di microrganismi patogeni, come Salmonella spp. e Listeria monocytogenes e altri batteri secondo i criteri stabiliti dal Regolamento (CE) n. 2073/2005 sui criteri microbiologici e di processo applicabili ai prodotti alimentari.

  • Monitoraggio di contaminanti: identifica sostanze potenzialmente pericolose, quali batteri patogeni, virus alimentari, parassiti.

  • Valutazione della qualità e sicurezza: assicura che gli alimenti rispettino gli standard di produzione, conservazione e distribuzione richiesti.

  • Collaborazione con autorità competenti: fornisce supporto analitico per il monitoraggio ufficiale, la gestione delle allerte alimentari e le malattie a trasmissione alimentare (MTA) contribuendo a prevenire e gestire situazioni di pericolo per i consumatori.

L’applicazione rigorosa delle normative europee e nazionali da parte di CATO contribuisce a prevenire rischi per la salute pubblica, rafforzando il controllo sulla catena alimentare e la fiducia dei consumatori.

Nella collaborazione con altre autorità e istituzioni sanitarie fornisce dati essenziali per la gestione di allerte alimentari e azioni di richiamo dei prodotti non conformi.

La stretta connessione tra il laboratorio, l'AC e i programmi di sicurezza alimentare garantisce che i controlli siano mirati, tempestivi ed efficaci nel tutelare la salute dei cittadini.

Per approfondimenti:

https://www.efsa.europa.eu/it/node/19232

https://www.efsa.europa.eu/en/topics/topic/monitoring-foodborne-diseases

https://doi.org/10.2903/j.efsa.2024.9106

 

Immagine3

Nella foto: caratteristiche colonie di Listeria monocytogenes su terreno ALOA e alimenti principalmente associati

Stampa

Le nostre Strutture

All'interno della S.C. Sicurezza Alimentare sono presenti le seguenti Strutture Semplici:

S.S. Controllo Alimenti

S.S. Microbiologia Specialistica

S.S. Centro Latte

S.S. Qualità Alimentare e Nutrizione

 

 

 

Stampa

La ricerca di residui di antibiotici nel latte a tutela della sicurezza del consumatore

LA RICERCA DI RESIDUI DI ANTIBIOTICI NEL LATTE A TUTELA DELLA SICUREZZA DEL CONSUMATORE

Gli antibiotici sono composti naturali, semisintetici o sintetici con attività antimicrobica che possono essere somministrati per via parenterale, orale o topica all'uomo e agli animali. Sono impiegati in zootecnia nella cura degli animali da reddito da oltre 60 anni, per la terapia di patologie comuni come mastiti, malattie respiratorie o patologie degli arti.

I residui sono sostanze farmacologicamente attive e loro metaboliti che restano negli alimenti ottenuti da animali ai quali sono stati somministrati farmaci. A tutela della sicurezza dei consumatori, norme europee come il Regolamento CE 470/2009 e il Regolamento UE 37/2010, hanno stabilito i limiti massimi per i residui di antibiotici (LMR) nel latte e in altri alimenti. Inoltre, per ogni principio attivo e preparazione farmaceutica utilizzata a scopi terapeutici su animali da reddito, sono previsti tempi di sospensione, cioè un lasso di tempo specifico che deve intercorrere dall'ultima dose di farmaco somministrato all'impiego dei prodotti animali a fini alimentari umani.

Negli ultimi anni, il fenomeno dell'antimicrobico-resistenza, cioè la capacità acquisita da alcuni ceppi di batteri di resistere agli antibiotici normalmente utilizzati per contrastarli, si è rivelato sempre più diffuso globalmente e pericoloso. La resistenza acquisita verso determinati antibiotici è diffusa a tal punto che la loro efficacia nel trattamento di alcune infezioni pericolose è già compromessa. Anche nell' ottica di contrasto a questo fenomeno, il controllo della presenza di residui di antibiotici negli alimenti di origine animale risulta di fondamentale importanza.

Presso il laboratorio del Centro latte, i campioni prelevati dalle ASL negli allevamenti delle tre Regioni di competenza sono analizzati ogni giorno con test rapidi di screening molto sensibili, che sono in grado di individuare in breve tempo la presenza di residui di antibiotici di diverse famiglie (betalattamici, penicilline, sulfamidici, chinolonici, tetracicline, macrolidi); in caso di positività, il latte dell'azienda viene immediatamente bloccato, prima dell'utilizzo per la trasformazione. Nel frattempo, il campione positivo allo screening viene sottoposto ad un'analisi più approfondita presso il laboratorio chimico Residui, che, utilizzando una tecnica strumentale, è in grado di identificare la singola molecola presente e quantificare il livello di contaminazione del latte, confrontandolo con il suo LMR; se il LMR viene superato, il latte risulta non conforme poiché nocivo e deve essere distrutto. Inoltre presso l'allevamento sono svolte indagini di farmacosorveglianza da parte dei veterinari delle ASL, per verificare il corretto utilizzo del farmaco e l'applicazione dei tempi di sospensione.

Il latte è tra i prodotti animali maggiormente controllati lungo tutti i punti della filiera: in particolare, in fase di produzione la ricerca dei residui di antibiotici, svolta sia dagli allevatori e dalle aziende trasformatrici in regime di autocontrollo, sia dai laboratori ufficiali, consente di ridurre al minimo il rischio, garantendo al consumatore un alimento sicuro.

Stampa

Centro di Riferimento Tipizzazione Salmonelle

 

Sai cos’è il CeRTiS?

 

 

 

Il CeRTiS è il centro di riferimento per la caratterizzazione dei microganismi responsabili di malattie alimentari per le regioni Piemonte e Liguria. CeRTiS significa Centro di Riferimento Tipizzazione Salmonelle, il centro è stato istituito nel 2011 dalla regione Piemonte per eseguire la caratterizzazione delle Salmonelle e degli altri patogeni di origine alimentare in un unico laboratorio, a cui vengono inviati i ceppi batterici isolati da uomo, animali e alimenti. Il CeRTiS è situato presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZS PLVA), sede di Torino.

 

In Europa è attiva la sorveglianza dei casi di salmonellosi, campylobatteriosi e altre malattie dell’uomo di origine alimentare. Per le regioni Piemonte e Liguria la sorveglianza di laboratorio viene svolta dal CeRTiS, che riceve gli isolati batterici dai laboratori ospedalieri presenti sul territorio, esegue le analisi per la tipizzazione degli isolati e la determinazione delle resistenze agli antimicrobici.

 

Tra i numerosi microrganismi patogeni che possono contaminare gli alimenti, Salmonella e Campylobacter sono tra i più comuni e pericolosi. Campylobacter è il microrganismo più comunemente isolato in caso di infezioni alimentari in Europa. L'infezione da Campylobacter, nota come campylobatteriosi, si manifesta con sintomi gastro enterici, tra cui diarrea (spesso ematica), dolore addominale, nauseae talvolta febbre. L’infezione è comunemente associata al consumo di pollame crudo o poco cotto, acqua non trattata e latte non pastorizzato.

 

Salmonella è al secondo posto in Europa quale causa di infezione di origine alimentare, causa una patologia, nota come salmonellosi, che si manifesta con sintomi quali febbre, diarrea, crampi addominali e vomito. La Salmonella è spesso presente in alimenti di origine animale come carne, pollame, uova e latte non pastorizzato, ma può anche contaminare frutta e verdura.

 

Nel 2023 è stata effettuata presso il CeRTiS, la tipizzazione di n. 602 ceppi di Salmonella isolati in 23 laboratori ospedalieri, da coprocolture e campioni di altre matrici biologiche (sangue, urine o altri liquidi organici). La maggior parte dei ceppi clinici appartengono al sierotipo S. Typhimurium variante monofasica (36,71%), seguito da S. Stanley (10,80%), S. Enteritidis (8,97%) e da S. Typhimurium (6,15%). Per quanto riguarda Campylobacter spp., sono stati conferiti dai laboratori ospedalieri n. 488 ceppi, di cui 433 appartenenti alla specie Campylobacter jejuni, 50 alla specie Campylobacter coli, 4 alla specie Campylobacter foetus e 1 alla specie Campylobacter upsaliensis.

 

Tutti i ceppi di Salmonella spp. e di Campylobacter coli e C. jejuni sono stati testati per la rilevazione della resistenza agli antimicrobici con il metodo della microdiluizione in brodo. Il 63,64% degli isolati umani di Salmonella spp. è risultato sensibile a tutti gli antibiotici testati, il 43,61% resistente a 1 o 2 antibiotici, il 7,25% multiresistente (resistente a 3 o più molecole). Il 18,85% degli isolati umani di Campylobacter spp. è risultato sensibile a tutti gli antibiotici testati, il 75% resistente a 1 o 2 antibiotici, il 6,15% multiresistente. 

 

I risultati relativi alle tipizzazioni e alle resistenze agli antimicrobici rilevate sono stati trasmessi all’Istituto Superiore di Sanità. I dati nazionali vengono trasmessi all’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) e pubblicati annualmente nel report ECDC/EFSA “The European Union One Health 2022 Zoonoses Report” e nel report “The European Union Summary Report on Antimicrobial Resistance in zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food”. 

 

I report 2022 sono disponibili online ai seguenti link: 

 

 

 

 

                                                      IMG-20240628-WA0000     IMG-20240628-WA0001

Nelle foto: caratteristiche colonie di Salmonella su XLD Agar (a sinistra) e su RAPID Salmonella Agar (a destra)