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Farmaci ad uso veterinario

Diverse possono essere le cause della presenza di residui di farmaci negli alimenti: tra le più frequenti si possono citare... 

  • il mancato rispetto dei tempi di sospensione previsti per il farmaco
  • la mancata od erronea individuazione degli animali trattati 
  • l’uso improprio dei farmaci, cioè a dosaggi troppo elevati o a seguito di uso illegale di farmaci nell’alimentazione animale
     
    Tutto ciò porta alla presenza di residui nelle carni, nel latte e nelle uova.

    E’ purtroppo noto che in alcune situazioni esiste un abuso nell’impiego dei farmaci veterinari o, peggio ancora, un uso del tutto illegale di farmaci proibiti, utilizzati sia per la terapia sia per alterare la normale fisiologia degli animali (ad esempio talune sostanze ad azione ormonica, tireostatica o beta agoniste), allo scopo di aumentare il volume e il peso delle masse muscolari e quindi ottenere facili guadagni. Si tratta di situazioni di rischio che, nell’ambito della sanità pubblica, sono oggetto di costante sorveglianza da parte dei Servizi Veterinari pubblici, i quali operano in rete e su direttive emanate dal Ministero della Salute e dall’Unione Europea.

    Altro punto importante è il rispetto del “tempo di sospensione” specifico per ogni farmaco, tempo necessario all’organismo animale per metabolizzare il prodotto somministrato e così evitare di trovarne residui nelle carni, nel latte, nelle uova e negli alimenti da essi derivati.

scheda realizzata a cura di S.C. Epidemiologia ed Osservatorio Epidemiologico

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